Cari cittadini Siciliani, operatori del Turismo, Albergatori, Ristoratori, Guide turistiche. Siamo le aziende di noleggio di autobus turistici dell’Isola. Una realtà che è composta da circa 100 aziende di piccole e medie dimensioni ed impiega circa 1200 dipendenti, quasi tutti capi famiglia monoreddito e rivolgiamo un appello a tutte le Istituzioni Nazionali e Regionali che, nei provvedimenti emergenziali finalizzati a fronteggiare il tracollo economico di molti settori a causa dell’emergenza COVID-19, hanno dimenticato il settore degli autobus turistici, da sempre elemento fondamentale del settore turistico.
Non vi è chi non veda che senza i nostri autobus nessun turista che giunge in Sicilia con aerei, navi da crociera, ferrovie, viaggi organizzati, può raggiungere le numerose e meravigliose mete turistiche che offre l’Isola. Senza i nostri autobus centinaia di alberghi e ristoranti resterebbero inesorabilmente vuoti, i parchi archeologici come quelli di Selinunte e della Valle dei templi di Agrigento non potrebbero accogliere i visitatori, il Teatro Greco di Siracusa resterebbe senza spettatori, le migliaia e miglia di turisti che giungono giornalmente con le navi da crociera non potrebbero raggiungere i centri storici di Catania, Taormina, Siracusa, Palermo, Trapani, Agrigento, Ragusa, Enna e Messina con il conseguente crollo dell’indotto economico delle principali città dell’Isola che, molto spesso, non hanno altri introiti economici diversi da quelli legati al turismo.
Le misure di sostegno economico adottate sia a livello nazionale che a livello regionale hanno dimenticato il nostro settore perché probabilmente chi tanto parla di Turismo, come elemento trainante dell’economia Siciliana non è conosce minimamente il modello. Il Turismo per funzionare deve fare “sistema” ed il “sistema” è costituito dalle strutture ricettive, dai porti, dagli aeroporti e da quelle decine e decine di aziende che trasportano giornalmente le migliaia di turisti che arrivano in Sicilia.
Con grande dispiacere constatiamo che non sono state adottate misure a protezione della nostre aziende e, tuttavia le Istituzioni Governative non hanno tenuto in alcuna considerazione la nostra categoria per comprenderne le esigenze e ragionare su come predisporre concretamente gli aiuti in favore delle nostre aziende, e erroneamente convinte che Turismo in Sicilia significhi solo aeroporti, hotel e ristoranti.
Per tale ragione, chiediamo al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Regione Siciliana, ai Sindaci delle città di Palermo, Catania, Siracusa, Ragusa, Trapani, Agrigento, Enna, Piazza Armerina, Messina, Ragusa, Acireale, Marsala, Taormina, Giardini Naxos, Cefalù e di tutte le città turistiche della Sicilia nonché alla rappresentanza Parlamentare nazionale e regionale di sostenerci con misure idonee per il nostro settore. - Non ha senso istituire un contributo a fondo perduto per le aziende, quantificato sulle differenze di fatturato tra Aprile 2019 ed Aprile 2020, quando tutti sanno che la stagione turistica in Sicilia inizia a Pasqua e finisce per Ognissanti e che, dunque le fatture vengono emesse a decorrere dai mesi Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre e Novembre di ogni anno. Come potrà calcolarsi il contributo a fondo perduto se dovrà essere utilizzato, quale parametro per calcolare le nostre perdite, il fatturato di un mese che non rispecchia la operatività di un’azienda di noleggio? Come potrà esserci un serio ristoro se non si terrà conto delle rate di leasing dei nostri autobus che continuiamo a pagare nonostante sono parcheggiati nelle nostre rimesse da mesi e mesi? I nostri autobus, inoltre, hanno bisogno di rimesse di migliaia di metri quadrati che non ricoprono suolo pubblico come i “dehors” dei ristoranti e per le quali continueremo a pagare ogni tipo di Tributo. Pur svolgendo attività di trasporto pubblico non possiamo recuperare le accise sui carburanti come fanno invece le aziende pubbliche di trasporto di proprietà della Regione siciliana e delle Città, i cui disavanzi vengono annualmente ricoperti dalla Regione e dalle Città che ne sono proprietarie.-
Le misure di sostegno adottate sono inadeguate ed inutilizzabili per salvare le nostre aziende, colpite come tutte le altre dall’emergenza COVID 19. I dieci milioni di euro previsti dalla finanziaria regionale dovranno essere suddivisi, giustamente, anche con le vetture del noleggio di piazza e con i taxi con la coseguenza che si tratterà di un contributo di poche centinaia di euro.
E’ per tale ragione che, allo stremo delle nostre risorse finanziarie, comunichiamo a tutti i siciliani ed agli altri operatori del Turismo che, essendo stati lasciati soli e non essendo in grado di ripartire perché già fermi dal mese di Ottobre del 2019, ove non dovessimo trovare risposta dalle Istituzioni convocati entro i prossimi 13 giorni, per un confronto rapido nel quale discutere dei provvedimenti necessari ed indifferibili a tutela del settore, a decorrere dal 3 giugno 2020, data di inizio degli spostamenti fra Regioni e di presumibile riapertura dei flussi turistici, saremo costretti a lasciare i nostri autobus fermi in rimessa e, per non incidere sui livelli occupazionali, saremo costretti a prorogare la cassa integrazione del nostro personale per tutto il periodo estivo. Ciò comporterà la impossibilità di trasferire i turisti che giungeranno in Sicilia nei rispettivi luoghi di vacanza. Restiamo in attesa della convocazione di una nostra delegazione di tre o quattro rappresentanti per rispettare le norme di contenimento del virus SARS.
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